Sugoi World! La vita è un viaggio, viaggiare è vivere due volte.
Fino a qualche giorno fa per noi Quilmes era solo una delle più famose marche di birra argentina, adesso sappiamo che dietro questo nome c’è molto di più, c’è un popolo che ha sopravvissuto a 130 anni di attacchi da parte di conquistatori prima di soccombere alla dominazione spagnola.
Quilmes è una impressionante cittadella fatta a terrazze, come quelle per coltivare, ma loro ci costruivano le loro abitazioni, eretta in una posizione strategica sul Cerro Alto del Rey a 1850 m, racchiusa nelle falde del colle. La difesa della cittadella si realizzava da due alte fortezze situate nel margine sud e nel margine nord.
Erano eccellenti pastori, agricoltori e vasai, non erano un popolo guerriero ma sapevano difendersi lanciando pietre, frecce e “boleadoras” (laccio con palle di cuoio per atterrare il bestiame) contro i nemici.
La cittadella era arrivata a contare 3000 abitanti, le abitazioni erano semi sotterranee, di larghe pareti di pietra e tetti di paglia. Le pareti esterne poi venivano anche utilizzate come carreggiate, per spostarsi a piedi all’interno della struttura.
Nel 1664 gli “indios Quilmes” furono sconfitti e deportati in una lunghissima camminata inumana fino alla provincia di Buenos Aires.
Furono pochissimi i sopravvissuti a questa “camminata forzata” che arrivarono all’attuale località che oggi porta il nome di Quilmes.
Nel 1812 è scomparso l’ultimo abitante dell’antica tribù dei Quilmes, infatti dopo la deportazione questo fiero popolo ha deciso di non lasciare discendenti.
